giovedì 28 marzo 2013

Lavoratorio.it e il pessimo consiglio (d'azzardo)

Chi di noi non si è mai iscritto o non ha mai utilizzato un sito di ricerca e offerta lavoro? Personalmente, come molti miei amici, sono iscritto a diverse reti e motori di ricerca lavoro, tra questi ne ho trovato uno che mi è sembrato ben organizzato, non troppo invadente e abbastanza preciso nell'inviare offerte di lavoro corrispondenti ai dati immessi nella richiesta. Si tratta di Lavoratorio.it.
 
Insomma, almeno fino ieri mattina, potevo dirmi davvero soddisfatto del servizio, peraltro gratuito, che questo sito mi stava offrendo.
Come si vede dallo snapshot qui di fianco, però, ho ricevuto una mail dalla sezione News di Lavoratorio.it che conteneva la  presunta storia vera e il consiglio di una fantomatica signora,  Francesca T. di Latina, particolarmente fortunata ma credo sicuramente meno generosa e meno altruista di quanto appaia dalla mail.
Nulla quaestio sulla necessità e sulla opportunità di usare mezzi pubblicitari per fare cassa e sfruttare al meglio la rete di contatti che un sito del genere può raccogliere, soprattutto se offre servizi del genere gratuitamente, ma ad essere sinceri, non vi sembra un atteggiamento particolarmente ienesco quello di sottoporre all'attenzione di chi cerca lavoro, più o meno disperatamente, una storiella fortunata e invitante, focalizzata per giunta sul gioco d'azzardo on line, con grandi vincite e sogni che diventano realtà?
Insomma, cartellino rosso per Lavoratorio.it e per la decisione di raggiungere i suoi iscritti in cerca di lavoro con un messaggio promozionale del genere!

mercoledì 27 marzo 2013

L'opa di Tabacci sui libdem

Oggi Bruno Tabacci, che in Centro Democratico ha scalzato alla guida e alla gestione politica il collega ex dipietrista Massimo Donadi, risultato non eletto, ha incontrato Guy Verhofstadt, presidente dell'Alde, l'Alleanza dei Liberali e Democratici Europei.
Nata come foruncolo elettorale poco prima delle  politiche per raccogliere malpancisti, liberi battitori, e quelli non troppo al centro ma neanche troppo nel centro-sinistra, la lista di Tabacci punta ora a rafforzarsi e a strutturarsi come un vero e proprio partito, o almeno cerca di andarci vicino.
I centrodemocratici, che tra gli altri contano anche un altro ex Idv come Pino Pisicchio fresco di elezione a presidente del gruppo Misto, compito storicamente affidato per equidistanza agli esponenti della SVP, hanno infatti cominciato a muoversi in vista delle prossime europee del 2014.
Lo stanno facendo puntando dritti a quella che era la casa europea dell'ormai defunta Italia dei Valori, ovvero quella dei liberali e democratici, segnale chiaro che nella strategia di Tabacci c'è in programma uno scippo, più che legittimo, di un non irrilevante bacino elettorale moderato, in senso politico non berlusconiano, profondamente orientato alle garanzie dello stato di diritto e alla promozione di principi e libertà civili.
A questo punto c'è da fare due considerazioni:
1) sempre tra le fila del partito del gabbiano policromato, cosa faranno figure di spicco dell'area democratico-liberale come Leoluca Orlando e Niccolò Rinaldi. Il primo, come si sa, sindaco della riserva indiana IdV di Palermo, il secondo europarlamentare dal 2009, già apprezzato funzionario europeo, nonché vicepresidente della stessa Alde,
2) alle europee si vota con le preferenze e non si può andare a traino di alcun partito più grande, oggi la mossa di Tabacci potrebbe risultare mero tatticismo visti la fredda accoglienza dell'elettorato, a meno che in occasione del rinnovo del Parlamento Europeo non si terranno anche le politiche e a questo punto Cd avrà davvero ottime chance per tornare a sedersi nei due rami del parlamento nazionale e inaugurare una legislatura a Bruxelles.

martedì 26 marzo 2013

L'India ci manda gambe all'aria

Informativa dei ministri di Esteri, Giulio Terzi, e Difesa, Gianpaolo Di Paola, alla Camera dei Deputati dopo il caso dei due marò rispediti in India. 
Dopo parole di fuoco e in particolare dopo l'esplicita accusa che Terzi ha rivolto al Governo "risibile pensare che Farnesina abbia agito autonomamente", il ministro ha annunciato le sue dimissioni specificando come "le sue parole siano state inascoltate" e come sia comunque convinto di "aver difeso l'onorabilità del Paese".
Le dimissioni hanno glaciato la platea di Montecitorio ma soprattutto hanno offerto al ministro Di Paola la possibilità di scegliere se delegittimare il compagno di squadra o andargli dietro rafforzandone l'invettiva.
Da bravo soldato, il ministro della Difesa ha scelto la prima opzione gettando in mare - è il caso di dirlo - Terzi ma lo ha fatto con un virtuosismo tattico di pregio.

Si è trattata di una stoccata di fioretto, leggera ma cocente. Di Paola infatti fa 3 cose:
1) riduce il portato e disinnesca il carico emotivo-emozionale dell'intervento di Terzi affermando: la responsabilità viene prima delle emozioni personali; sarebbe stato facile anche per me dare le dimissioni e abbandonare la nave in una situazione difficile come questa;
2) non usa la forza ma sfrutta quella dello stesso Terzi: le scelte prese collegialmente non possono essere tradite, se si fa parte di una squadra non si può abbandonarla solo perchè tocca a noi singolarmente dover rispondere di quanto deciso assieme;
3) cambia completamente il punto di focus: io non abbandono la nave lasciando i due marò soli, a loro e alle loro famiglie deve andare la nostra solidarietà e il nostro impegno.

Di Paola da scacco matto a Terzi, e in qualche modo è l'arte militare che vince su quella della diplomazia, stranamente, ma il dibattito che è seguito è stato ancora più pregno di spunti di riflessione. Giusto un paio qui di seguito:
a) l'intervento di Di Battista (M5S) che ha sciorinato una serie di domande su questioni, a volte semplici dettagli, molto importanti e dirimenti che finora nessuno o quasi nessuno ha voluto sviscerare, almeno in maniera pubblica, ha offerto un fondamentale elemento di valutazione dell'attività e della preparazione dei c.d. grillini eletti. Evidentemente non sono così stralunati e dormienti come qualcuno si augurava o si autoconvinceva. Complimenti vivissimi a chi ha preparato lo speech.
b) l'intervento di Cicchitto (Pdl) contro Monti e il suo Governo, contro l'assenza di una catena decisionale adeguata sul caso dei due marò e sulla mancanza di responsabilità dimostrata dal Presidente del Consiglio rappresenta di fatto un ulteriore e grosso ostacolo sulla già stretta via di Bersani per la creazione di un governo con Scelta Civica.

Emeriti di pregio...o no?

Lo giuro, se non fosse per l'evidente interesse che si sta raccogliendo intorno alla notizia, non mi sarei occupato della decisione di Magdi (exCristiano) Allam di porre fine al suo percorso di conversione al cattolicesimo.
Non lo avrei fatto, dicevo, poiché si tratta di una questione profondamente intima e personale che meriterebbe di essere trattata solo dal diretto interessato, senza alcuna invasione di campo da parte mia o di chiunque altro. Peccato che nella società mediatica 3.0 anche una decisione così privata venga derubricata a mera notizia di proto-gossip da condividere col mondo intero. Ma in questo caso chi ha rotto gli argini della privacy è lo stesso protagonista, ovvero l'eurodeputato Magdi Allam.
Stando così le cose non mi pongo alcun problema a smucinare nell'orticello del convertito più famoso d'Italia e dire la mia.
Vado a ritroso tra le sensazioni di questa giornata legate alla notizia sulla defunta conversione di Allam:

1) E.S.C. che sta per il meno prosaico 'E Sti Cazzi!' romanesco.
Caro Allam, senza offesa per nessuno, al di là del merito ("questa Chiesa di papi troppo deboli con l'Islam"), con tutto il rispetto per la sua persona e con un po' meno stima per il percorso politico assai tortuoso che ha caratterizzato gli ultimi anni della sua attività pubblica (candidatura alle europee, candidatura per il centrodestra a presidente della Basilicata), mi chiedo: ma cosa può fregarcene a noi - e qui sono complici anche i tuoi colleghi giornalisti che hanno avuto la brillante e geniale idea di condividere con tutti noi la grande notizia che ti vede protagonista - del tuo percorso di fede?
Intendo, con un Papa latinoamericano dal nome Francesco, con Cipro sull'orlo del baratro e noi con lui, con le start up che faticano a crescere quanto più invece ci faciliterebbero la vita, con un governo che forse non vedrà mai la luce, almeno nella versione teorica di Bersani, con una parte del Paese che ce l'ha con un'istituzione come quella la magistratura (che sarebbe diversa da quella dei magistrati), con centinaia di migliaia di imprese chiuse e 200mila giovani laureati disoccupati, come pensa che la sua conversione possa in qualche modo rappresentare anche solo lontanamente una componente pur pulviscolare del nostro interesse?

2) A tutto c'è un limite, ma anche ad una conversione in corso d'opera...?
È vero che stiamo vivendo giorni strani, ricchi di novità e di stravolgimenti non da poco. Basta pensare alle dimissioni di Benedetto XVI e alla elezione di Francesco I.
Questa è la prova provata che a tutto c'è un limite, che "non c'è niente che sia per sempre" (cantavano gli Afterhours) e che se un papa può dire addio alla investitura dello Spirito Santo figuriamoci se un semplice fedele non può dire bye bye ad un dogma per abbracciarne un altro*...ma si può compiere un'inversione a U anche in piena manovra di svolta?
Il portato semantico e concettuale della frase "ho deciso di metter fine alla mia conversione" suona un po' come una forzatura. Insomma, ma eri già convertito o no? Si è battezzato Cristiano ricevendo quasi 5 anni fa dal papa emerito il battesimo,  la comunione e la cresima che sembrava si stare ad un week end di offre del l'IDL, e oggi da come dice sembra che la fede cristiana fosse ancora in comodato d'uso. Non lo dico per criticare, lungi da me una tale scelta, ma per capire visto che ha voluto condividere con tutti noi la sua (ardua, almeno immagino tale) decisione.
E poi, non le pare che il periodo di quaresima influisca un po' eccessivamente con i suoi equilibri interni, emotivi e fideistici?

3) E adesso, che ne sarà di noi? (pronuncio la frase con la zeppa tra i denti come fossi Muccino nell'omonimo film)
Raccolta la notizia sul web mi sono chiesto cosa accadrà ora? Cosa potrà esserne della religione cristiana e di quella musulmana ora che l'ennesimo fedele si trova di fronte al bivio, eroso da uno dei più profondi e impellenti quesiti dell'uomo: è venuto prima l'uovo o la gallina?
A parte gli scherzi, non suona come un'offesa al nuovo Papa dire che ora la Chiesa cristiana risulta troppo permissiva, debole e tollerante, e per questo decide di lasciarla?
Insomma, Magdi exCristiano (o come dice il mio amico @gsaccoia "Cristiano Emerito") ora che non ha più una chiara identità religiosa, come potremo noi comuni mortali affrontare il resto delle nostre insulse, forse poco sensibili, per nulla fideisticamente scalfibili, vite?

Lo so che scrivendo questo post ho anch'io preso parte  al girotondo opinionistico di bassa lega che si è sviluppato intorno a questa pseudo notizia ma tant'è, le regole son queste e bisogna pur giocare se si vuole dire la propria.
Però che brutta cosa giocare pubblicamente con la propria intimità...

* su Twitter un fantomatico account Magdi Mormone Allam (@MMormoneAllam) mi ha comunicato che Allam starebbe abbracciando il "mormonismo radicale", giuro che se fosse vero sarei il suo fan numero 1!

venerdì 22 marzo 2013

Benvenuti

Un po' sono tradizionalista e per questo ho deciso di scrivere per prima cosa un post di benvenuto.
La vena tradizionalista, ma non conservatrice, si delinea proprio in questa concezione del blog come di uno spazio in cui si deve passare dalla prima pagina per poter proseguire alle altre.
In realtà non è necessariamente così, nemmeno con gli spazi e i luoghi più tipici del racconto, della scrittura e della consultazione, come sono ad esempio i libri. Non è vero che bisogna accedere alla prima pagina per poter proseguire la lettura dal punto iniziale, ma è vero che l'intro di un libro, la sua prima pagina o anche solo la dedica iniziale raccolgono al loro interno un messaggio sempre consultabile, sempre presente, immobile e immanente che il lettore può re-incontrare in ogni circostanza.
Non è così con un blog dove il primo post lascerà spazio al secondo e poi al terzo e sempre di più via via che gli articoli si susseguono, venendo sommerso e di fatto messo alla porta della memoria.
Insomma questo benvenuto è tanto utile quanto non necessario, per cui ora mi fermo.
A bien tot!