Dalla mattina le agenzie hanno
cominciato a battere la notizia che le opposizioni
sarebbero rimaste fuori dall’Aula. Nel corso della giornata è stato specificato
che in caso di voto segreto le opposizioni avrebbero lasciato l’Aula, in caso
di voto palese sarebbero rimasti per votare contro, al fine di evitare
possibili sostegni non dichiarati a Renzi.
Il gruppo maggiormente a rischio sarebbe stato Forza Italia con i
suoi oltre 20 dissidenti interni pronti a sostenere l’Italicum nella libertà di
coscienza garantitagli a segreto.
L’impegno a restare fuori con
il voto segreto ha livellato la
gestione mediatica e soprattutto politica dei gruppi conducendo così Forza
Italia (70), Sel (24), M5S (91), Lega (17) e FdI (8) a disertare la votazione. Assieme
a loro alcuni deputati del Misto (ex leghisti, ex grillini, etc) e del Pd.
Il risultato lo conosciamo: presenti 399, votanti 395, favorevoli 334, contrari 61, astenuti 4. Gli assenti totali quindi sono stati 231, 16 dei quali in missione.
Questi i numeri e i nomi nel dettaglio di chi c’era e chi non c’era
- Forza Italia: fa venire meno 69 voti su 70 ma di questi ben 8 erano in missione ovvero non conteggiati per il calcolo dei presenti e votanti. Tra questi 8 vi sono i presidenti di commissioni permanenti come Sisto (Affari Costituzionali), Vito (Difesa), Capezzone (Finanze), commissioni che andranno a rinnovo a breve; Ravetto e Brambilla rispettivamente presidenti del Comitato Schengen e della Commissione Infanzia e adolescenza; Fontana uno dei tre questori.
- Fratelli d’Italia: conta 2 deputati in missione: Larussa e Cirielli rispettivamente presidente della Giunta per le autorizzazioni e Segretario di presidenza a Montecitorio (cariche non a rinnovo), gli altri 6 contribuiranno a far venire meno il numero di voti validi;
- Partito Democratico: conta 1 deputata in missione (Cimbro), 3 astenuti: Lenzi, Incerti e Fabbri, e ben 7 assenti: Portas, Zampa, Monaco, Marzano e Zoggia probabilmente per scelta propria, Genovese per scelta giudiziaria, diciamo così. Tra i voti del Pd si contano anche quelli di 5 ministri: Boschi ovviamente, ma anche Gentiloni, Madia, Franceschini e Orlando. Nota geografica: sono emiliano-romagnoli i tre astenuti e uno dei non partecipanti al voto (Zampa);
- Movimento 5 Stelle: dei 91 deputati una sola è in missione per motivi personali (Lupo);
- Area Popolare (Ncd-Udc): conta una deputata-ministro in missione (Lorenzin) e un ministro votante (Alfano), dei 32 voti possibili però deve registrare l’assenza di 2 deputati: De Mita e Cera (entrambi ex Scelta civica);
- battitori liberi: non sono pervenuti i voti sparsi di Caruso (PI-Cd), e poi di deputati dal Misto: Vaccaro fuoriuscito dal Pd nella stessa mattina del voto, Borghese (Maie), Prataviera, Bragantini e Caon (ex Lega), Iannuzzi e Fornari (ex M5S);
- voti favorevoli: se si considerano credibili le dichiarazioni di voto finale allora dei 334 voti per l’Italicum si possono individuare: 30 di Ap, 12 di PI-Cd, 23 di ScpI (24-1 in astenuta: Galgano) e dal Misto: 6 di Minoranze linguistiche, 5 di Psi-Pli, 2 dal Maie (3-1 assente). Dei 13 deputati non iscritti ad alcuna componente, al netto dei 6 assenti e 2 contrari (v. dopo) restano 5 deputati ipoteticamente favorevoli per un totale di 83. A questi andrebbero, teoricamente, sommati i 303 del Pd, ma…
- voti contrari: dei 61 voti contro l’Italicum si possono individuare: 9 della componente Alternativa Libera (10-1 deputato in missione: Artini), 1 di Forza Italia (F.S. Romano), 2 del Misto (Fava, Corsaro). Restano 49 voti contro da assegnare. In Aula nel Pd sono state tre le dichiarazioni in dissenso (Civati, Lattuca e Fassina).Se gli alleati del Pd sono stati corretti allora potremmo ipotizzare che 83 dei 334 voti favorevoli sono giunti da loro. Dai banchi dei democratici, quindi, sarebbero da contare 251 voti favorevoli (334-83= 251; 303-3 astenuti-251=49).
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