mercoledì 29 aprile 2015

I VOTI PD ALLA FIDUCIA E I POSSIBILI INCENTIVI A SOSTENERE L'ITALICUM

I casi della vita: 

1) le Commissioni permanenti di Montecitorio si rinnovano ogni biennio, come da art. 20 c. 5 del Regolamento, (anche con possibile riconferma degli incarichi), ovvero nelle prime settimane di maggio 2015;

2) per la maggioranza trasversale del Governo Letta, nel 2013 all'allora Pdl vennero dati i presidenti di 5 commissioni su 14 (I, III, IV, VI, VII) dopo la scissione tra FI e Ncd alla prima (opposizione) rimasero 3 presidenze di commissione (I, IV, VI). Escluse le posizioni dell'alleato di governo, quelle dell'ex alleato dovrebbe essere acquisite dallo stesso Pd e da altre forze di maggioranza;

3) al Pd, partito di maggioranza, vennero assegnate le restanti presidenze di commissione (II, V, VIII, IX, X, XI, XIII, XIV) tranne la XII che andò a ScpI;

4) nel passaggio dal Governo Letta a quello Renzi e in occasione di riforme quali l'Italicum e il Jobs Act una parte del Pd ha manifestato la propria contrarietà, più che altro nelle sedi di partito invece che in quelle istituzionali. Il Pd si trova quindi con ben 3 presidenti di commissione della cosiddetta minoranza (Boccia per la V-Bilancio, Damiano per la XI-Lavoro e Epifani per la X-Attività produttive);

5) dopo l'uscita dall'Aula di 17 deputati Pd in occasione del voto palese sulla sospensiva del 28 aprile 2015 (tra i quali Bersani), e dopo l'annuncio dell'ex capogruppo Speranza di non votare la fiducia alcuni prevedono una sorta di redde rationem democrats;

6) oggi sulla stampa Boccia e Damiano sostengono che voteranno, con ogni probabilità, la fiducia. Il primo perché avrebbe sentito i circoli di provenienza ricevendo da questi un via libera al voto, il secondo perché ribadisce che non andrebbe mai contro il Governo.

E' un caso, lo so...

Nessun commento:

Posta un commento